Saluto con emozione il sorvolo delle frecce tricolori Italiane assieme a quelle Francesi sopra il torrione del Quirinale. La miscela di colori, una scia che ha avvolto e illuminato il cielo di Roma , a quasi cento anni da quanto profetizzava Mario Bergamo, il Nonno, ed io discendente del suo sangue, del suo spirito, dei suoi ideali, sono come lo era Lui fervente europeista. Così il mio, non è solo un tuffo del cuore nostalgico di una nipote affezionata, ma è la consacrazione dell’alba di un nuovo giorno per il mio Paese, l’Italia, e di un nuovo corso della storia per l’Europa. Guardo alla Francia sentendomi anche in quella terra di casa ma restando nell’anima e nel modo di pensare Italiana ogni oltre e dove. La guardo piuttosto da “latina”, consapevole che Roma e Parigi in fondo sono sorelle. Quando mi trovo o penso a Parigi, il pensiero scorre al Nonno , che lì si spense nel 1963, terra in cui aveva trovato rifugio durante il Fascismo. Ultimo segretario del Partito Repubblicano sotto la Monarchia fu costretto all’esilio nel 1926, quando i fascisti misero fuori legge i partiti politici e fu additato, ingiustamente, quale mandante morale dell’attentato a Bologna di Mussolini. Lo avrebbero ucciso se la Nonna, Linda Garatti, anch’essa repubblicana e politicamente attiva, non gli avesse preparato la fuga . I manifesti, dopo lo strazio del giovane Zamboni, proclamavano: “ Ora bisogna fare giustizia del responsabile morale, Mario Bergamo, la più grande carogna antifascista”. Erano le parole di Balbo, lo stesso che tre anni più tardi, però, lo implorava, di tornare. E Lui, ovviamente, non tornò! Nel 1931, quasi un secolo fa, edito a Parigi da S.E.P.I. vide la luce un suo volume dal titolo “La France et l’Italie Sous le Signe du Latran ou La République Fèdèrale franco-italienne sous le signe du laicisme intègral.” Un libro che oggi si potrebbe definire profetico, che allora non ebbe successo, me è un documento storico, perché propugnava che partisse da Francia e Italia l’impulso per la costruzione di una Europa Federale. Il libro fu tradotto e riedito in Italia molto più tardi , nel 1968 ad un lustro dalla sua morte, a cura della Associazione Mazziniana col titolo Laicismo Integrale a cura di Giorgio Mario Bergamo, mio Padre. Se l’edizione francese è rarissima, quella italiana è ancora reperibile. Con lungimiranza e sempre condotto dallo spirito Repubblicano Mazziniano Europeista, Mario Bergamo, portatore di istanze libertarie, ravvisava in una federazione franco-italiana quel “polo di irresistibile attrazione, per tutte le altre nazioni, verso la via di formazione degli Stati Uniti d’Europa”. Non accettò mai di naturalizzarsi Francese, anche se la Francia offrì al politico ormai di casa questa opportunità. Nemmeno mio padre, che fu catapultato in Francia a soli 4 anni, rinunciò mai alla sua italianità e non accettò di farsi francese. Pur amando quella terra, Mario Bergamo fu e restò un Italiano in rivolta verso la Dittatura. “Un Italienne en Rèvoltè”, è il titolo di un altro suo libro del 1935 edito in Francia da Mignolet & Storz, anch’esso documento storico. Oggi non è più il tempo di rivalità nazionali , reciproci sgambetti , nostalgici nazionalismi. E’ amore verso il proprio paese ridare un ruolo determinate al Paese. Il Trattato del Quirinale segna un cambio di registro e va nella direzione di una alleanza strategica, di una integrazione geopolitica ed economica. L’idea di una sinergia a tutto campo in politica estera, difesa comune ed economia. I due paesi si affacciano entrambi sul Mediterraneo dove si intersecano i popoli d’ Oriente e d’Occidente , d’Europa e d’Africa. I due Paesi intendono rinnovare e rafforzare la loro comunità di intenti nel difendere le libertà
fondamentali, la democrazia , il principio d’uguaglianza e lo stato di diritto. Le camere dei rispettivi paesi saranno chiamate alla ratifica, quindi il trattato sarà scandagliato in ogni sua parte. In questa rinnovata cooperazione l’Italia non sostituisce la Germania nei rapporti con Parigi, piuttosto rinverdisce l’Europa, rafforzando il proprio ruolo uscendo dalla marginalizzazione cui si era relegata. Così Italia e Francia diventano i due lati di quel triangolo immaginario quanto necessario che vede quale altro lato portante la Germania. All’Italia, dunque, il ruolo di “ago della bilancia”, necessario elemento modulatore tra Francia e Germania. Su un piano squisitamente politico, storico, filosofico ecco Mario Bergamo da un suo stralcio che nella sua sintesi racchiude tutto: “ La concezione della forza è l’idea germanica; la concezione dell’idea è la forza latina”.
Paola Bergamo
Presidente
Centro Studi MB2
Monte Bianco – Mario Bergamo per dare un tetto all’Europa
Aosta